Lei è Isadora, ha 102 giorni, pesa poco più di 12 kg, è alta 45 cm e questa notte siamo riuscite a dormire per ben 6 ore di fila.
Non accadeva dal 13 Aprile.
Non c’era più Olena a fare avanti e indietro mugolando per uscire-mangiare-celebrare la nuova alba.
Non subivo più il dolce peso di Baskerville acciambellato sulla pancia per tutta la notte, come nelle reclame dei migliori digestivi effervescenti.
Non sono stata svegliata nel cuore della notte da Bradamante con un’unghiata in viso per farmi presente di essere precipitata dal letto, se per favore potevo ripescarla.
Questa mattina, al momento del risveglio (naturale!) io e Izzy, abbiamo realizzato di essere rimaste sole.
E per quanto una parte di me non vedesse l’ora di rientrare in possesso della propria vita, nell’improvviso, fastidioso sospetto che potesse esistere qualcosa al di fuori di Netflix, girare per casa e ritrovarmi avvolta dal silenzio, mi ha fatto desiderare di poter riavvolgere il nastro, aprire gli occhi e ritrovarmeli arrampicati addosso.
Invece dopo Cicciobasky, anche la Bradi è salpata via a vele spiegate e io – in fondo in fondo – non posso che essere felice per entrambi.
Il che non significa che non mi mancheranno.
Ogni volta che salgo in auto, mi aspetto di sentire le grida disperate di Baskerville che, da degno erede di Rosco, non accettava di spostarsi in macchina a meno che non fosse lui a guidare.
Se mi siedo sul divano, mi preparo a riceverlo a velocità di crociera sulle ginocchia perchè, nonostante i 20 giorni passati in casa, era l’unico a non aver ancora preso le misure per saltare su senza battere panciate assurde e rimbalzare a terra.
Cicciobasky è stato in assoluto il cucciolo più dolce e affettuoso che abbia mai messo piede in casa mia. Appiccicosissimo e coccolone si era legato tantissimo a mio padre – che avrebbe fatto carte false per tenerlo – e a Ray che, nonostante le numerose rullate, aveva preso a modello in una sorta di amore/stima/terrore che glielo calamitavano continuamente addosso.
Dal punto di vista morfologico Baskerville è senza dubbio uno dei frutti più belli di quest’accoppiata.
E’ un soggetto dal colore splendido, di struttura solida come il bracco vecchio stampo che ci piacerebbe riportare in auge, l’indole mansueta e affidabile, lo sguardo quasi umano. Se la grande somiglianza col padre – anche dal punto di vista caratteriale – è già un ottimo punto di partenza, pensiamo che crescendo potrà risultargli addirittura superiore e niente ci darebbe maggior soddisfazione!

Se Baskerville si può considerare la fotocopia di Grappo Gino, Bradamante nella personalità è il mix perfetto tra Olena e il bisnonno Rosco, mentre fenotipicamente è senza dubbio una piccola Ulissina.
Costantemente inviperita fin da piccolissima, precoce in tutto, spigliata, senza paura di nulla, gelosissima di me al punto di ringhiare e mordere i fratellini che provavano ad avvicinarsi quando in braccio c’era lei – memorabili le botte da orbi con Cordelia, che ci costringevano a dividerle con la forza! – è sempre stata anche una calamita per le coccole e la mia ombra ovunque andassi.
Avete presente quando si dice che è il cane a scegliere il padrone e non viceversa? Ecco io credo che lei avesse trovato qualcosa di speciale in me e io, che sapevo fin dall’inizio di non poterla tenere, non ho potuto far altro che trovarle la famiglia migliore del pianeta.
Non l’avrei concessa a nessun altro.
Oltre al modo indecente di bere dalla ciotola dell’acqua, c’era moltissimo di Rosco nella sua indole e questo ci fa ben sperare che oltre a diventare una cagna bellissima, perchè lo è sempre stata, si rivelerà una cacciatrice all’altezza dei bracchi che l’hanno preceduta!
Camminando per casa, mi sembra di ritrovarmela ancora tra i piedi, la mia piccola pantegana roana, ma so che chi ha preso il mio posto la accudirà come e meglio di me e quando ci rivedremo sarà una cagnolina più felice di quando l’ho salutata.
Questi ultimi a Pisa, con una media di 4 cani alla volta in giro per casa, sono stati giorni folli ma indimenticabili.
Soprattutto per via di tutte quelle pipì e bombe H, disseminate quasi con metodo a ricreare in 100mq l’Orsa Maggiore, combattute invano con l’ausilio di giornali impregnati e rotoli di carta igienica reperibili ovunque – tranne che in bagno – e sempre alla mano, tanto che in famiglia sembravamo usciti da un episodio di Orange is the new black.
In fondo sono trascorsi così in fretta che non fosse per le due zampine che spuntano da sotto la mia sedia, crederei di essermi sognata tutto quanto.
Resta lei, un capriccio bianco a macchie arancioni, il mio sogno nel cassetto che ogni giorno si realizza.
Siamo insieme da 3 mesi ma è così bella che non mi sembra vero e ogni volta che la guardo, è come se la vedessi per la prima volta.
Si chiama Isadora, ha 102 giorni, pesa poco più di 12 kg, è alta 45 cm e non vedo l’ora di parlarvi di lei.
2 commenti