Vi diranno che è assurdo mandare sotto i ferri un animale in salute per prevenire qualcosa che potrebbe non succedergli mai, o che è impensabile salvaguardarlo da tutte le disgrazie che potrebbero colpirlo.
Ma chi parla in questo modo, certamente non ha mai perso un cane a causa della torsione di stomaco, non l’ha mai vista accadere nè sperimentato il panico che l’accompagna o semplicemente, della vita del suo cane gliene frega il giusto.
Perchè nonostante venga considerata una patologia infrequente, per via del suo decorso rapido e letale la GDV (sindrome dilatazione/torsione gastrica) è anche ritenuta una delle massime e più gravi emergenze chirurgiche in assoluto, una circostanza da temere ma soprattutto da conoscere, per evitarla accuratamente.

In QUESTO ARTICOLO ho raccolto tutto lo scibile sull’argomento, ma ove lo apprezzaste riassunto in una breve storia triste, vi basti sapere quanto segue: la torsione arriva all’improvviso, causa atroci sofferenze, uccide il cane in poco tempo e l’unico modo di prevenirla davvero, è quello di ricorrere alla legatura dello stomaco attraverso un’operazione nota come gastropessi preventiva.

Sicchè non è tanto questione di fasciarsi la testa prima di essersela rotta, piuttosto di tutelare la vita del nostro Amico, prima che una patologia imprevedibile e quasi fulminante possa metterla a repentaglio.
Forti di questa consapevolezza, un mese fa abbiamo deciso di sottoporre Isadora all’intervento e oggi sono qui, non solo per raccontarvi la nostra esperienza ma anche per incoraggiare i proprietari di esemplari a rischio a valutare insieme al veterinario di fiducia costi e benefici di questa valida alternativa all’ansia perpetua.

Che Isadora avrebbe subìto la pessi, fu tacitamente stabilito la sera stessa in cui il congresso familiare deliberò che il suo musino bianco sarebbe rimasto con noi per sempre.
Malgrado ciò, negli ultimi due anni quando capitava di affrontare il discorso, ogni singolo membro della famiglia, a turno, si mostrava perplesso davanti all’effettivo bisogno di traumatizzare quel povero angelo con un’operazione, al momento, non necessaria.


Paradossalmente è questo l’ostacolo più grande: rifiutarsi di operare a priori un cane sano, senza considerare che è proprio il fatto che sia sano a fare la differenza.

⇒ E’ meglio intervenire su un soggetto in salute, con un’operazione programmata in anticipo sulla base di controlli e analisi del sangue specifiche che scongiurino complicazioni, piuttosto che su un cane già colpito dalla patologia che arriva in sala operatoria in condizioni d’emergenza.

Questo è importante soprattutto per i cani meno giovani o più cagionevoli, ai quali lo stress della torsione, il decorso post operatorio o eventuali conseguenze su altri organi come la milza (che frequentemente viene asportata), potrebbero essere fatali: in certi casi, per quanto rapido, l’intervento potrebbe non bastare a salvargli la vita.
L’altro elemento a fare la differenza tra la vita e la morte per torsione, è infatti la tempestività con la quale ci accorgiamo del problema e troviamo un veterinario che ce lo risolva: se la pessi su appuntamento vi mette l’ansia, trovatevi alle 21:19 di un sabato di agosto, col cane morente nel bagagliaio, a cercare una clinica che apra apposta per la vostra carta di credito, poi ne riparliamo.

⇒ D’altronde passare ogni attimo della nostra vita accanto al cane o in prossimità di una clinica veterinaria è impossibile. Vivere col timore che la torsione avvenga di notte o mentre siamo fuori casa, è un supplizio. La gastropessi preventiva, eliminando il problema alla radice, ci restituisce una serenità impagabile.

Che poi “impagabile” per modo di dire, visto che l’operazione programmata e quella in urgenza, hanno costi molto diversi.

⇒ La pessi preventiva si aggira sui 200-300 € e può essere abbinata ad un intervento di castrazione/sterilizzazione per un totale di 500-600 €.
Per un intervento su torsione in atto, a prescindere che il cane se la cavasse o meno, c’è chi ha sborsato 1700 € (senza fattura).

Questo perchè le due condizioni richiedono un trattamento differente, sia durante che dopo l’intervento.
Quando si ha a fare con la torsione, lo stomaco dev’essere sgonfiato e riposizionato, gli altri organi controllati e risanati se compromessi, e il ricovero precauzionale è obbligatorio per uno-due giorni che rappresentano comunque un periodo critico per il cane che, se sopravvive, impiegherà più tempo a recuperare la piena forma fisica.
Con la gastropessi preventiva è ovviamente tutto più semplice.
L’operazione viene svolta, comunemente, in laparoscopia realizzando un taglietto di 4 cm sul costato, attraverso il quale lo stomaco viene ancorato alla parete addominale per impedirgli, non di dilatarsi, ma di ruotare su se stesso.
Il tutto si svolge nell’arco di una mattinata e al risveglio il cane viene riconsegnato al padrone, un pò dolorante e decisamente rincoglionito – noi non ci siamo accorti della differenza – ma senza particolari raccomandazioni.
Già dalla sera stessa, se lo richiede, può ricominciare a mangiare, in dosi minori, per tornare alla completa normalità appena smaltita l’anestesia.

anestesia gastropessi

Dunque, fa piacere vedere il nostro cagnolino star male “per niente”? Certo che no.
E se stessimo parlando di una malattia come tante altre, di quelle che si prevengono coi vaccini e gli antiparassitari o si combattono con le terapie e un corretto stile di vita, neanch’io sarei a favore dell’anticipare la sofferenza in nome del “metti il caso che”.
Ma la torsione di stomaco è una spada di Damocle che non si può prevenire, non veramente, perchè le cause (o concause) scatenanti sono solo ipotizzate e variano per ogni individuo in ogni momento della sua vita.
A noi proprietari responsabili, resta solo la speranza mista ad illusione di agire per il bene del cane adottando i comportamenti e le abitudini più corrette, ma la lista di cose da fare e da non fare è imprecisa, inaffidabile e poggia su troppe variabili, la maggior parte delle quali fuori dal nostro controllo.
Ecco che la gastropessi preventiva, seppur difficile da digerire, rappresenta una grande responsabilità ma anche una scelta chiara a favore della qualità della vita, non solo del cane ma di chiunque gli voglia bene.

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