Qualche giorno fa, sotto l’ombrellone, ho fatto un test per scoprire quale fosse il cane adatto a me, e dopo aver fornito alcune risposte circa l’ipotetica bestiola, ma più che altro un sacco di dettagli circa la mia privacy, ho scoperto che sebbene mi accompagni ai bracchi da ormai 15 anni, al mio fianco ci starebbe bene al massimo un volpino di Pomerania.

Lo sconcerto è stato tanto e tale da far scaturire in me autocritica e riflessioni a slavina: in quanti scelgono il cane basandosi esclusivamente sulle proprie percezioni, sulla moda e sul gusto estetico, senza prenderne in considerazione l’indole?
Quanti sono consapevoli di scherzare con il fuoco?
Quanti effettivamente adattano le proprie abitudini alle esigenze del cane che si sono portati a casa, senza pretendere che avvenga il contrario?

E nellafattispecie: il Bracco Italiano può essere considerato uno di quei cani passepartout, così buoni, versatili e scanzonati, che alla fine stanno bene con chiunque?
Ritengo di no.

Per risparmiare un sacco di grane ad entrambi, ecco quindi alcune buone (o almeno oneste) ragioni per cui il Bracco Italiano potrebbe non essere il cane giusto per te.

° Se sei malato di pulito
Certo, quale cane non sporca, non riempe la casa di pelo, corpi estranei e gas tossici?
Epperò devi sapere che al pacchetto dei disagi di base, il Bracco Italiano rilancia con una smodata passione per profumi e sapori della vita bucolica – chè se non ti strusci su una carogna e non fai il bagno nel letame, godi solo a metà – e ti tiene in scacco con una lacrima di bava perenne, pronta a sfidare le leggi della fisica schizzando ad angolazioni impossibili, per raggiungere qualsiasi superficie nel raggio di 6-7 metri sulla quale adagiarsi in attesa del primo disgraziato che ci mette una mano sopra.
Nessun braccofilo è mai morto (se non di schifo) per questo, ma se cerchi un cane che non infierisca sulla tua patologia, sei nel posto sbagliato.

° Se non hai tempo ed energie da dedicargli
Mentre a me e al mio Pomerania immaginario sarebbe sufficiente scendere e risalire due volte le scale per ritenerci completamente devastati, al Bracco Italiano non basterebbe una mezza maratona.
Ergo, devi essere consapevole che scegliendo questo tipo di cane ti impegni a dire no al colesterolo e sì ad una routine più movimentata, che gli permetta di appagare quelle che sono le esigenze del cane da lavoro quale, ad oggi, il bracco rimane.
Se lo impiegheresti nell’attività venatoria o paravenatoria, se sei uno sportivo che non vede l’ora di trascinarselo fino in vetta al K2 o comunque una persona dinamica che ama fare cose e vedere gente (sempre col cane appresso), benvenuto a bordo.
Se invece ti pesa il culo -> http://www.volpinodipomerania.it

° Se ti serve un custode
E’ vero che alcuni possono mostrarsi guardinghi e nel dubbio tirarti due abbaiate, ma spesso si tratta dei soggetti più diffidenti o insicuri, che comunque se la darebbero a gambe piuttosto che rappresentare una minaccia concreta.
In generale Bracco Italiano non fa rima con guardiano, poichè è per natura un cane amichevole, non aggressivo – anche se l’avifauna potrebbe dissentire (spoiler) – e, per via del gastrocentrismo che lo pervade, anche estremamente facile da corrompere.
Se a questo si aggiunge che mal sopporta la solitudine e l’alienazione dal nucleo familiare, capisci da te che relegarlo da solo in un giardino a guardia della magione potrebbe risultare oltremodo controproducente.

° Se cerchi un cane “facile”
Persino nelle mani meno preparate a gestirlo, difficilmente il Bracco Italiano potrebbe trasformarsi in un pericolo per la società. Parimenti, trattandosi di un cane molto docile e predisposto alla collaborazione con l’uomo, neanche impartirgli l’educazione di base risulterebbe troppo complicato.
La vera sfida sta tutta nella vana impresa di imbrigliarne l’istinto, che lo porta a tirare al guinzaglio come un Landini o che nelle circostanze più sconvenienti lo manda in trance predatoria – quella che gli impone di inseguire la selvaggina finchè ce n’ha e che lo rende completamente sordo al più autoritario dei richiami, con tutti gli improperi e i principi d’infarto del caso.
L’età, il sesso e la linea di sangue del singolo soggetto hanno il loro peso, ma ti ritroveresti comunque con un bel pò di lavoro da fare. Il che ti richiederà pazienza, costanza e – se sei alle prime armi – forse anche l’aiuto di un professionista, consapevole che in molti casi la battaglia potrà diventare gestibile ma la guerra non sarà mai vinta del tutto.

° Se per te un cane è solo un cane

“I cani di questa razza possono riuscire molesti, perchè vogliono sempre stare col padrone.
Così ero avvisato.”

E’ una frase tratta dal libro Cane e padrone in cui Thomas Mann racconta la sua particolare amicizia con un simil-Kurzhaar, ma direi che si addice perfettamente anche al Bracco Italiano (dal quale, peraltro, il Bracco Tedesco deriva), anzi è uno snodo fondamentale.
Il Bracco Italiano non dovrebbe essere considerato solo un mezzo per un fine, ad esempio scordandotelo dentro un box alla fine della stagione di caccia per tirarlo fuori la settimana prima della successiva. Anche perchè nel caso ti scontreresti con due caratteristiche fondamentali della razza: il bisogno di rimanere sul pezzo attraverso un allenamento costante e quello di intrecciare una forte sintonia col suo conduttore, per riuscire a lavorare in sinergia.
Ben prima di essere un ausiliare, il bracco è un animale sociale, padronale e con un forte senso della famiglia, della quale desidera far parte in ogni sua dinamica occupando un posto speciale accanto a te, anche solo per la gioia di acciambellartisi sui piedi in pieno luglio o di assecondarti nei progetti più balzani.
Piuttosto che uno strumento dovrebbe essere un compagno di viaggio, il tuo braccio destro.
Invece che un cane, dovrebbe essere un tuo Amico.
Questo feeling alla base del vostro rapporto non soltanto gioverebbe alla serenità del cane, ma fa anche la differenza sul piano del rendimento sportivo, poichè più radicato sarà il legame che vi unisce, migliore sarà la vostra intesa e di conseguenza la riuscita di ogni attività che intraprenderete insieme.

° Se non sei disposto a spenderti
ll Bracco Italiano è una delle razze meno diffuse tra le sue omologhe poichè da sempre considerato un cane linfatico, lento e anacronistico rispetto alle modalità di caccia moderne.
In questo, oggi, non c’è niente di più falso, dato che l’impagabile lavoro di selezione svolto negli ultimi 50 anni ha reso il Bracco Italiano del 2000 un ausiliare competitivo, atletico e adatto a qualsiasi ambiente di caccia.
Ma non adatto a qualsiasi cacciatore.
Chi sceglie un Bracco Italiano non può permettersi di trascurarlo, nè di lasciarlo poltrire nei periodi di silenzio venatorio anzi deve curarne quotidianamente l’alimentazione, la pulizia e l’educazione.
Deve dedicargli cure ed attenzioni, coinvolgerlo nella propria vita ed esporlo a stimoli diversi per garantirgli uno sviluppo equilibrato e senza ombre. Concedergli del tempo, perchè la precocità non è tipica della razza e non deve ricorrere a coercizioni, perchè il bracco non se le dimenticherebbe. Soprattutto deve amarne il fare da filosofo con il quale, annusando l’aria, il bracco cogita e s’interroga e apprezzarne il portamento mentre sul terreno ci precede al trotto, lasciandoci il tempo di ammirarlo in tutta la sua eleganza, che è diversa nell’essenza da quella di qualunque altro ausiliare ma non per questo meno incisiva.

° Se odi la caccia
Scusami se te lo chiedo, ma per quale ragione dovresti farti vedere in pubblico con un cane che, dalla notte dei tempi, nasce per cacciare + è plasmato dai cacciatori + per i cacciatori, dal momento che stramaledici questa disciplina, chi la pratica e i tre quarti della palazzina sua?
Con questo non voglio dire che non sapresti dare ad un bracco l’amore che merita, ma secondo me l’astio e i pregiudizi che nutri nei confronti della categoria non ti metterebbero nel mood giusto per gestirlo con equilibrio, allontanandoti dal mondo che lo ha messo al mondo piuttosto che avvicinartici per comprenderlo e, non dico condividerlo ma, dal momento che hai deciso di entrarci, almeno tollerarlo.

° Se non hai capito cosa rischi
Sai qual è l’unica cosa a cui pensa costantemente il bracco, a parte mangiare? Uccidere.
Forse non tutti con la stessa spinta o la stessa cattiveria, ma il bracco italiano quello vero – cioè quello selezionato per essere un Bracco Italiano, cioè quello di cui stiamo parlando – è un cacciatore provetto. Per cui può essere che ogni tanto la natura te lo rammenti.
Caprioli, gatti, conigli, ricci, topi, talpe, uccelli, uccellini e uccelletti: sono tutti sul menù. E più spesso di quanto tu non creda, ti ritroveresti a salvarli in extremis, a rimetterne insieme i pezzi o ad occultarne i cadaveri.

° Se poi devi menarla per la caudotomia
La caudotomia neonatale preventiva consiste nell’amputazione dell’estremità della coda per evitare che questa si danneggi o si fratturi durante l’attività venatoria.
Contrariamente a quanto alcuni possano pensare infatti, la caccia non si pratica nei centri commerciali o in aree recintate con tre alberi e il pratino all’inglese, bensì nel fitto del bosco ed in generale in luoghi impervi dove, tra arbusti e roveti, che una coda lunga in movimento resti impigliata o si ferisca è realmente probabile.
E siccome rammendare o amputare la coda di un cane adulto, quando questa ormai è completamente formata, irrorata di sangue ed innervata è moooooolto più complicato, moooooolto più doloroso e mooooolto più costoso, si preferisce prevenire con un intervento ambulatoriale di 10 secondi entro la prima settimana di vita del cucciolo che, vi garantisco, da grande non sentirà il bisogno di parlarne con uno psicologo.

Questo tipo di operazione, oltre ad essere consentita dalla Legge, poichè finalizzata a garantire il benessere dell’animale, è anche prevista dallo Standard, secondo il quale la coda lunga 15-25 cm, da sempre, è caratteristica funzionale di questa razza antichissima, che nell’attività venatoria trova ancora oggi l’unica via per sopravvivere fedele a se stessa.

Qualora non si accetti tale evidenza e il nostro trasporto per la razza passi dal tentativo di cambiarla, dovremmo semplicemente sceglierne un’altra.

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