Sono in un negozio di abbigliamento, precisamente in fila alla cassa. Davanti a me ho due signore: la prima, quella che sta già pagando, continua ad aggiungere roba sul bancone pescando senza cura collanine e braccialetti dagli espositori in saldo, la seconda, quella che sbuffa incarnando l’animo di tutti, tiene per mano una bambina che ha al guinzaglio Kelly, una bassottina tigrata.
E’ piccola ma educata, non da strattoni, non piange, non sbava.
Anche la bassottina si comporta bene.
A un certo punto la bimba tira fuori un pugnetto di croccantini e li offre alla cagnolina che prima li annusa, poi come se ricevesse la Comunione, inizia a masticarne un paio lasciandone lì la maggior parte. E mi viene subito naturale immaginare cosa sarebbe successo se al posto di Kelly ci fosse stato Ulisse: più che certa che ci sarebbe scappato il morto (per annegamento nella bava, s’intende!) mi metto a ridere singhiozzando, in preda ad un attacco di isteria mista a disperazione. Così la signora si gira e mi guarda come si guarda un idiota, obbligandomi a raccontarle la storia della mia vita.
Eh lei resta piccolina così, ma non pensare che mantenerla mi costi poco – mi fa lei un po’ altezzosa.
Ah lo immagino – rispondo io, mentre mi domando se anche Kelly dall’alto dei suoi 6 kg, per mantenersi in peso si sbafi quegli 800 gr di roba al giorno.
Ecco che complice la depressione della certezza di sprecare venti minuti nell’attesa di investire 15 preziosissimi euro, che peraltro non ho, in una t-shirt che per quanto mi sfondi di jogging da mesi mi conferirà comunque l’allure di un insaccato, guardo Kelly e penso che nella vita ho sbagliato tutto.
Sai cosa risparmierei se allevassi quei canetti lì?
E sprofondando nell’abisso, mi accorgo che basta grattare la superficie per rendersene conto.
Tanto per cominciare, con un sacco da 3 kg di crocchette ci tiri avanti 6 mesi.
Anche volendo non si è mai visto, chessò, un Barboncino denutrito, casomai obeso, e una dieta per dimagrire costa meno di una dieta per ingrassare.
Ci togli per dignità le lezioni di educazione: quello che il tuo Maltese fa al guinzaglio non può definirsi davvero “tirare” per cui non hai bisogno di umiliarti oltre.
Gli antiparassitari – così come i medicinali e le pesche noci –sono al kilo e a meno che il tuo Volpino superi i 30 kg – nel qual caso ti hanno rifilato un Akita – ci togli quella mezza scatola di antiparassitario al mese, ti basta una fialetta.
Se ti piace avere più di un cane alla volta, sappi che dove sta un bracco stanno più o meno 8 Chihuahua, 16 se li impili a modino.
E magari ti viene anche voglia di farci una cucciolata, secondo te ti costa di più mantenere 10 cuccioli di Alano o 5 di Pechinese?
Senza parlare del fatto che il cane piccolo te lo porti in vacanza tranquillamente, senza sovrattasse o maggiorazioni per hotel o trasporti, quasi sempre a ingresso libero. Pensa che entri sciallo anche al ristorante, senza prima dover chiedere supplichevole se accettino il cane e solo quando ha già una zampa dentro, rivelare che è alto come il carrello dei dessert.
Sicuramente c’è dell’altro ma mi fermo perchè sto soffrendo troppo.
Non che stia pensando di rottamare i miei bestioni in virtù di due economici, tascabili Yorkshire nani, mio Dyo, no.
Ci tenevo solo a preambolarti come mi è venuta la (pessima) idea di fine estate: calcolare le spese di mantenimento di Ulisse e Olena, tanto per passarmi un ferro da stiro sulla piaga, ma soprattutto per essere libera di andare in giro col totale dettagliato in tasca, aspettando che qualcuno venisse a menarmela coi costi di gestione di un esoso Russian Toy.
Mi piace molto anche intravedere un’utilità in questo sbattimento calcolatrice alla mano, che sarebbe raccontare lo stretching del mio portafoglio indirizzandomi a quelli che vorrebbero prenderlo un bracco italiano (o qualsiasi altro cane di stazza paragonabile) ma non sono sicuri di poterselo permettere.
Ma che vor dì, uno il cane non se lo sceglie sulla base dei soldi.
No, ma il vil danaro è un fattore che rimpiangerai di non aver considerato, caro il mio sceicco, quando ti ritroverai aggrappato per i mignoli al crepaccio della soglia di povertà. A meno che tu non sia schifosamente ricco, in quel caso ti chiederei di adottare a distanza anche noi (o almeno i bracchi!).
Per come la vedo, è meglio prendere un cane consapevoli di poter arrivare a spendere cifre importanti ma alla fine rientrare nel budget piuttosto che portarsi a casa un animale per poi scoprirsi incapaci di prendersene cura come merita. Perchè il cane che costa troppo o che non vale alcune rinunce, è quello che trovi legato a un palo sull’A1.
E’ che a prescindere dalla razza, garantire al proprio cane una vita quantomeno decente costa sacrificio di tempo, spazio ma anche di soldi, e spesso spese e taglia del cane risultano direttamente proporzionali.
Su questo ovviamente incide moltissimo la personale percezione del cane e il conseguente stile di vita che si ritiene per lui più opportuno: dall’impreziosirlo col collare di Swarovski, a portarlo a spasso tenendolo per un orecchio.
Se devo dirti di noi, specie in termini di alimentazione e salute, per Ulisse e Olena non badiamo a spese. Anche quando vorremmo e/o dovremmo badarci.
In questo masochistico studio delle uscite mensili prendiamo in esame Agosto che, se non fosse per quei 500 euro investiti nella Licenza di Caccia, è scivolato via tranquillo senza emergenze mediche o salassi imprevisti.
Siccome non so cosa mi dica il cervello, ti ho anche approntato uno schemino, nel caso tu fossi un pò stordito.
Ah, prima di cominciare ti prego, metti via abaco e prezziario, le cifre sono arrotondate e puramente indicative, non siamo a scuola e neanche in Tribunale e tu non vuoi davvero vedere gli scontrini.
Dicevo, lo schema.
Per i daltonici, la fetta più grossa è quella che riguarda l‘alimentazione.
Come ti ho accennato in questo articolo, la dieta di Ulisse e Olena è carne-centrica ma questo mese siamo stati in ferie qualche giorno, quindi per praticità abbiamo consumato più crocchette. Tuttavia anche a cose normali, nonostante il sodalizio con tutti i macellai di cavallo e fornai della zona, non riusciamo mai a cavarcela con meno di 90 euro, soprattutto nella stagione di attività venatoria (Agosto-Febbraio) quando facciamo molta più attenzione alla qualità delle proteine e tutti quei lavori da fissati.
Il bracco italiano infatti, oltre ad essere una bestia da 30 kg (minimo), è anche e soprattutto un cane da lavoro, ecco perchè il suo stile di vita non può prescindere da una dieta all’altezza del lavoro che deve svolgere: pasti ricchi e bilanciati vanno a beneficio non solo della singola performance sul terreno di caccia (o di agility o di dog dance o di cosa ti pare) ma anche della longevità del cane in veste di ausiliare e non.
Rosco, per dire, ha cacciato fino all’ultimo senza mai dimostrare i suoi 13 anni, Ulisse che di anni ne ha ormai 10, da ancora un gran filo da torcere a cani molto più giovani di lui.
Al di là dell’uso caccia, il punto è che noi amiamo i nostri cani e facciamo il massimo per averli al nostro fianco il più a lungo possibile.
Questo non fa di noi degli scialacquatori patentati, al contrario trovarsi a dover spendere un tot al mese per mantenere due cani che se non sto attenta mi si magnerebbero pure me, ci ha reso dei professionisti del risparmio, specializzati in rapporto qualità/prezzo – un po’ come quelle tizie americane della tv che vanno a fare la spesa coi coupon e finisce che il supermercato le paga per portarsi a casa 57 scatole di Simmenthal, meraviglioso.
Fortunatamente coi mangimi più costosi non ci siamo mai trovati bene, il pelo non era mai lucido e a Rosco in particolare veniva subito la forfora, il che ci ha permesso di sperimentare, fino ad arrivare alla conclusione che ok, ci sono crocchette più valide di altre, ma il cibo fatto in casa è il top. Certo non si risparmia tempo (e a conti fatti neanche denari) ma lo stato di salute dei nostri cani ne ha tratto sicuro giovamento.
In vista dell’imminente stagione venatoria, abbiamo deciso di anticipare il richiamo del vaccino per la L4, in una sorta di la donazione pianificata al veterinario.
Va da sé che non tutti i mesi devi spendere 80€ in vaccini ma, per esperienza personale, quando si ha un cane l’obolo periodico al veterinario devi sempre metterlo in conto, specie se gli fai fare attività.
E il semino nell’occhio e l’irritazione e il taglio nel piede.
Ferite di guerra, cavolate se vuoi ma son cose che accadono e le probabilità aumentano esponenzialmente quando devi partire per le ferie.
Per dire che a volte viene difficile anche prenderla con filosofia.
La mancata prevenzione di certe patologie è un altro motivo che può causare donazioni fuori programma al veterinario, per questo è indispensabile che tu protegga il cane con un buon antiparassitario, anche più di uno se il medico te lo consiglia.
Noi usiamo l’Exspot che è tra i più efficaci e meno aggressivi, e finora ci siamo sempre trovati bene.
Non è economico (nessuno dei suoi omologhi lo è) ma acquistando la confezione di fialette da 2ml si risparmia un pochino [1ml/10 kg= 3ml/30kg]. Recentemente abbiamo anche scoperto che certe catene applicano uno sconto del 20% fisso sugli antiparassitari e onestamente tutto fa, se dalle tue parti c’è Zoolandia magari facci un salto.
Quando poi capita di andare in luoghi esotici tipo la Toscana, da sempre zona endemica per la leishmaniosi (ma oggi i pappataci malefici sono ovunque!), ci sentiamo più tranquilli usando uno spray repellente come coadiuvante allo spot on.
In alternativa puoi considerare il collare, ne esistono diversi per prezzo e durata e in effetti sembrano convenienti, è che a noi non piace l’idea dell’accessorio fisso che sia sempre a contatto con la stessa parte del corpo. Ma cosa vuoi che ti dica, ognuno ha le sue turbe mentali.
Sull’onda della prevenzione infine, non può mancare il Cardotek Plus che somministriamo praticamente tutto l’anno.
Ha il suo bel prezzo, ma se cerchi su Google le immagini delle larve di filaria all’ultimo stadio nel cuore dell’animale infetto, ti verrà una gran voglia di scongiurare ogni rischio.
Quindi per concludere: 90 in cibo + 80 in veterinario + 40 +13 in prevenzione = 223 € totali, poco più di 100 € mensili a cane.
Questo dando per scontato che si tratti di un soggetto modello base, cioè in perfetta salute e senza patologie da trattare. E che probabilmente viva imbalsamato sul divano senza aspirare allo svolgimento di qualsivoglia attività, dalle esposizioni di bellezza al Fantacalcio.
Perchè per tutto il resto c’è Mastercard o al limite la Trudi.
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