Giorno 4

E siete ancora vivi, congratulazioni!
Visto che finora è andata bene, continuate a fidarvi del vostro istinto di sopravvivenza dando il calcio d’inizio al 4* mattino in Repubblica Ceca lanciandovi nello stomaco del delizioso Kolac, una sorta di piadina dolce cosparsa di ricotta o marmellate varie.
Scoprirete che è praticamente la cosa più buona del mondo dopo la pizza (e un altro miliardo di roba).

Kolac

Adesso sì che siete davvero pronti a darvi la definitiva mazzata sui maroni intraprendendo un magico percorso alla scoperta della storia della regione, visitando quei 3-4mila castelli seminati un po’ ovunque.
Le guide turistiche propongono un fottio di itinerari per condurvi il più comodamente possibile da una magione e l’altra: non cascateci! in realtà l’unico castello (dei paraggi) che vale veramente la pena di essere visto, è quello wannabe cugggino dei Windsor: Hluboka nad Vlatou.

Hluboka nad Vlatou

Si raggiunge in circa un’ora da Ceske Budejovice, a meno che non siate così sgaggi da pretendere di attraversarne il centro all’ora di punta, ed è ben servito al punto da far sospettare che un ceco visionario c’abbia miracolosamente intravisto la possibilità di trarne un qualche profitto turistico.
L’unico parcheggio possibile ahinoi rimane in pianura – il castello è 500 m s.l.m – ed è rigorosamente a pago, perchè sorvegliato dal classico connazionale con la pancia da birra emigrato 40 anni fa dal meridione e messo lì a dare quel tocco di folklore che non passa mai di moda.
Costui si offrirà di accompagnarvi fino in cima con la sua carrozza a cavallo  risparmiandovi quei 3 km in salita sotto il sole.
Almeno voi non siate così stupidi da rifiutare.

Se invece non potete fare a meno dei 4 passi per digerire la colazione a base di mini-ciccioli, è possibile raggiungere i giardini di corte da due stradine alternative, una più agevole e breve l’altra decisamente più lunga e scomoda, proprio quella che fa al caso vostro.
Bordesando bordesando un boschetto dentro il quale s’immerge per metà l’ex maneggio reale che oggi ospita mostre temporanee e finanche un agrumeto, ad un certo punto tra gli arbusti noterete roba bianca su sfondo grigio: è uno stuolo di fresche spose in fila per la foto col background fiabesco, ma biasimarle è impossibile perchè il posto è davvero incantevole.
Eccovi arrivati.

L’interno del castello è visitabile ma a meno che non siate patiti del country chic (aka trofei di caccia e simili) preferitegli una passeggiata panoramica esterna tra rose ed alberi secolari, che oltretutto nel cortile potete tranquillamente girare coi cani.
Nel mentre beccatevi l’infarinatura generale sulla famiglia che commissionò l’ennesima restaurazione del castello in stile inglese, date via un numero vergognoso di biglietti da visita di BracchiReggiani (ruota di pavone: ON), fotografate dalla terrazza l’altro casino di caccia (Ohrada) piazzato sul laghetto di fronte e poi per piacere toglietevi di torno.


Tornando in giù realizzerete che col kolac c’avete messo una pezza ma ora avete fame. Il mio consiglio è di optare per una gustosissima Bramborak: frittata con cipolle e aglio, ideale per il fermino delle 10 meno un quarto.

Bramborak

Fate quindi rotta sulla prossima attrazione: il caratteristico paesino in technicolor di Holasovice.
Sempre che riusciate a trovarlo, a noi è servita una collaborazione a 4 mani ed un navigatore, collassato all’arrivo e mai più tornato tra noi.
Vorrei poter dire che quello che abbiamo trovato alla fine ci ha ripagato di ogni sforzo.
Invece.
Il fatto è che su internet te lo vendono come un posto troppo carino e tipico, unico nel suo genere con questa piazza rettangolare fiancheggiata da fattorie dai frontoni decorati, un pò messico un pò Heidi.
Un raro esempio di perfetto barocco rurale, addirittura patrimonio UNESCO.

Invece dal vivo ti trucida la gioia di vivere.

Vi sorprenderete a pensare che peggio di così non potete incappare, immaginate dunque la vostra sorpresa quando, dopo un’altra ora di macchina per strade non afaltate, non segnalate, non esistenti secondo il satellite, vi ritroverete davanti al castello di Kratochville.
Nel completo silenzio del giorno di chiusura.
Ma non siete voi ad essere sfigati, la corte di caccia  è infatti visitabile solo il martedi e il venerdi, tra le 19 e le 19:15, negli anni bisestili, se e solo se la cometa di Halley è visibile durante un’aurora boreale sul tropico del Cancro.

Considerato l’andazzo, la vostra giornata dovrebbe veramente finire qui, con una bella passeggiata al tramonto verso il limitare del bosco, con tutta la famiglia, sei bracconi compresi. Guardarli correre, abbozzare ferme e consensi, degenerare in risse (amichevoli) e poi crollare sul divano davanti alla tv accesa sul faccione di Carlo Conti sottotitolato, non più tardi delle 18:30.

Al mattino dopo alzatevi presto, affrontate a testa alta l’Internazionale di Ceske Budejovice poi tornate a casa fate i bagagli, salutate gli amici, datevi appena il tempo di una foto di rito alla mitica Banda Braccotti e poi volate verso casa.

Ma visto che si parla di castelli e delusioni, m’è d’obbligo menzionare la sòla dell’anno, Cervena Lhota.
Edificio romantico per colore e posizione, ristrutturato ai primi del 900 è famoso in tutta la Repubblica Ceca per aver fatto da sfondo alle più antiche e appassionanti favole per bambini di sempre.
Il navigatore segna 2 ore di viaggio per arrivarci ma fottesega dobbiamo andarci, fosse anche l’ultima cosa che facciamo in Repubblica Ceca.
Infatti il giorno dopo scapperete a gambe levate.
‘Ma guarda che bello, cosa rischiamo di perderci amore’, vi troverete a dire per motivare tutti quei litri di gasolio a puttane.
Non farete che peggiorare le cose.
Perchè il karma è un bastardo e ti segue anche oltreconfine per darti quel che ti meriti,  infatti chi di Photoshop ferisce…

Cervena Lhota

…di Photoshop perisce!

2 commenti

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