Sul podio per la premiata rubrica Porsi domande su Olena piuttosto che farsi un badile di cazzi propri, preceduta solo dall’irraggiungibile evergreen “Ma perchè è così magra?”, c’è senz’altro la richiesta di lumi da parte dellagggente sull’annosa questione del “ma adesso che hai maschio e femmina, come fai quando lei va in calore?”
Che lì per lì sembrerebbe una domanda stupida e in parte lo è (se nel pieno delle mie facoltà mentali ho deciso di pormi il problema di mettere nella stessa casa due cani interi (=non castrati) di sesso diverso, è auspicabile che da qualche parte nel mio cervello, a suddetto problema si celi anche la soluzione) ma non troppo.
Perchè il primo calore arriva quando meno te lo aspetti, specialmente mentre sei impegnatissima a convincerti che la tua cagnolina
a) non andrà mai in calore
b) ci andrà a 17 anni
quindi nonostante lei ormai si trovi nel bel mezzo dell’età papabile – lo sai perchè siccome sei pazza, hai nelfrattempo realizzato una statistica genetica su foglio Excel intervistando i proprietari delle discendenti femmine di Ulisse e Rosco per ricavare una media del periodo a rischio il cui risultato è ADESSO! – vivi in uno stato di vigile menefreghismo per cui sei certa che in qualche modo ti caverai d’impaccio, ma ancora non è che sai proprio bene bene come.
Stai perciò serena ad intermittenza, finchè un giorno qualunque all’improvviso, noti delle buffe chiazze di sangue nero sparse sul pavimento e in seguito ad una TAC full body ad entrambi i cani, procedendo per esclusione ti rendi conto che c’è un solo posto da cui possono provenire.
Non nascondo che sia stata una tribolata ma col senno del poi anche un’esperienza illuminante, in tutta la sua essenza di prima volta delle prime volte: la nostra prima femmina alle prese con il primo calore durante il primo tentativo di convivenza con un maschio che per conoscenza diretta ne saprebbe abbastanza da laurearsi in ginecologia. #s’èfattonacazzata
Ecco che allora se uno mi chiedesse, adesso che siamo fuori dalla bufera, se la convivenza di due soggetti di sesso opposto interi nello stesso spazio vitale è possibile, io potrei rispondere che Si, lo è.
Ma si tratta di una cosa facilmente fattibile? Dipende.
La consiglierei? Tranquillamente no.
Questo perchè a determinare la buona riuscita dell’impresa anti-incesto ci sono diversi fattori, tutti ugualmente importanti, tutti da tenere in attenta considerazione qualora si decidesse di compiere una scelta come la nostra.
Uno di questi è certamente la personalità del maschio che si vuole mettere alla prova.
Rosco per esempio, nonostante fosse un cane eccezionale, era una creatura fatta di puro istinto e quando si trattava di cibo, caccia e gnocca il sangue gli si trasformava in brodo primordiale per cui ogni tentativo di arginare la sua furia era sostanzialmente vano.
Con un soggetto come lui di certo prendersi in casa una femmina non sarebbe stato possibile, nel senso che si sarebbe fatto venire un infarto al giorno per 20 giorni nel tentativo di scassinare le porte con le unghie o di sfondare la rete del box al volante della Jeep…e alla fine sarebbe comunque riuscito ad ingravidarla con una trovata geniale delle sue.
Ulisse è per fortuna un cane profondamente diverso, più calmo, più moderato, più equilibrato e infinitamente più gestibile in una situazione del genere – nella quale ad ogni modo, non si può prescindere dalle ovvie e dovute precauzioni del caso (leggi barriere architettoniche).
Tolto il degenero ormonale dei giorni dell’estro che l’ha portato per abbaiate anZiogene quasi ai livelli di suo padre e a considerare l’idea di non mangiare (per 10 minuti), Uli ha tenuto botta in maniera egregia.
E neanche stavolta siamo stati buttati fuori di casa!
Ulteriore parametro di valutazione è lo spazio di cui si dispone per attuare il regime di separazione (anche solo parziale) per almeno una ventina di giorni.
Se si desidera conservare illibata la virtù della cagnolina oltre alla propria integrità psichica, una valutazione a priori del dove-metto-lui e dove-metto-lei bisogna farla, perchè quando si arriverà nei giorni clu il pericolo sarà ovunque.
I cagnoloni patatoni del vicino così come tutti i bastardini del quartiere si assieperanno fuori dal cancello pronti ad attaccare, inascariti dalla competizione e disposti a tutto pur di andare a segno. Senza contare che il nemico numero uno ce l’abbiamo in casa, più vicino e più infido degli altri perchè conosce noi e le nostre abitudini sulle quali tenterà di fare leva per ottenere quel che madre natura gli comanda, per giunta attivamente supportato dalla femmina caliente che in certi giorni non farà niente per evitare di essere deflorata.
E allora uno che dovrebbe fare, chiuderla in un fortino? Nel caso se ne avesse uno a disposizione sì, d’altra parte è sempre meglio aver paura che toccarne.
A meno che non si abbia tanto tempo per starle dietro.
Perchè un’altra cosa di cui si deve essere consapevoli, è che in questi giorni la povera bestia avrà bisogno di uscire più spesso del solito. Durante il proestro infatti, un cane di taglia media come il bracco perde molto sangue e le mutandine potrebbero non essere sufficienti a limitare i danni. Il che, a seconda del tipo di relazione sentimentale creatosi tra la suocera ed il suo parchè, potrebbe rappresentare un problema.
Lo stesso dicasi per il maschio: al fine di distoglierlo dal perenne stato di sbattimento ed eccitazione in cui versa da giorni e che potrebbe portarlo a disintegrarvi casa oltre che i maroni, si potrebbe dover ricorrere a lunghe e ripetute passeggiate.
La necessità di farli uscire ed entrare senza che si incontrino è quindi all’origine di un circolo vizioso per cui: prendi lui mentre io porto via lei, è chiuso il cancello?, distrai i cani del vicino che devo uscire, dov’è Olena?, non perdere di vista il volpino guercio!, ho perso le chiavi del box, c’è un meticcio che prova a scavalcare!, io chiudo lei, quando sono a 100 metri ti chiamo e tu porti dentro lui.
Insomma.
Se si vuole bene ai propri cani concedendogli la libertà e lo spazio che meritano, la cosa può diventare molto molto impegnativa.
Ammettendo che nonostante tutto decidiate di voler vivere la stessa appassionante avventura perchè vi siete fatti due conti e pensate di potercela fare, potreste chiedervi da che parte si comincia col calore?
Spero che la vostra confidenza col mezzo internet sia d’aiuto nell’individuare tutte quelle pagine scritte da veterinari o gente che ne sa più di me per farvi una cultura sull’argomento, io mi limito a raccontare la mia esperienza, con le sue tempistiche, il suo sviluppo e tutte le variabili del caso.
In principio fu il sangue.
Secondo noi.
Perchè quando la femmina inizia con le perdite i sintomi ci sono già tutti da un pezzo, solo che tu non te ne rendi conto perchè saiuncazzo e fai 2+2 solo quando la frittata è nel piatto.
Col senno di poi, già 10-15 giorni prima infatti il maschio può mostrarsi particolarmente interessato alla pipì della femmina ma per te la cosa muore lì, anche perchè può essere che tu abbia una vita che ti impedisca di stare a fare dietrologie su ogni sniffata del cane.
Sintomo evidente è invece l’ingrossamento della vulva che risulta veramente palese almeno due giorni prima, ma anche questo dipende da quante ore al giorno siete soliti soffermarvi a fissare i genitali del vostro cane.
Quando cominciano le perdite di sangue ci si trova ufficialmente nella prima fase del ciclo, il PROESTRO, della durata – nel nostro caso – di 13 giorni durante i quali la cagnolina perde sangue inizialmente molto scuro e denso che perderà colore e corpo sempre più col passare dei giorni.
Per un occhio maschile questo periodo è il più tremendo: -“oddio ma sarà normale tutto quel sangue?”- in verità in questo lasso di tempo non si ravvisano particolari rischi di una gravidanza indesiderata però non c’è da scommetterci, specie quando si tratta del primo e più imprevedibile calore.
Non è male quindi tenere separati i cani quando non li possiamo tenere d’occhio – sebbene nel nostro caso ci siano voluti diversi giorni prima che Ulisse iniziasse a provarci spudoratamente.
E’ a questo punto che, se non si è insegnato ai cani a vivere indipendentemente l’uno dall’altro, i nodi verranno al pettine.
Ulisse si manteneva tranquillo durante il giorno per dare il meglio di sè alle 2 del mattino, quando Mariano Apicella s’impossessava del suo corpo riproponendo tutto il repertorio ululato e ricevendo in pronta risposta da Olena mugolii strappalacrime infiniti.
Tranquilli, le cose peggioreranno nettamente nei giorni dell’estro quando da un basso profilo si salirà lenti ed inesorabili verso nottate da incubo con la prima sveglia a mezzanotte e conseguente catalessi all’ora del tè, che renderanno fastidiosamente plausibile l’ipotesi di castrare uno e riportare a Mottola l’altra.
A questi sintomi fisiologici inoltre, possono accompagnarsene altri di natura psicotica come l’inquietudine e l’istinto omicida.
Una famiglia di merli aveva riposto fiducia nella paciosità di Olena, nidificando da mesi nel bel mezzo della nostra siepe. A cose normali lei si limitava ad andare in ferma, sempre nel solito punto per i soliti 15 secondi dopodichè trovava qualcosa di meglio da fare e ciaone merlotti.
Questo fino al quinto giorno del proestro, quando ha reputato cosa buona e giusta fare irruzione nella siepe e sterminarli tutti.
Coincidenza? Io non credo.
Abbiamo raccolto frammenti di cadavere per giorni.
Al 14esimo giorno, proprio quando si spera che il peggio sia passato, si passa alla fase dell’ESTRO, che deve seriamente fare rima con APARTHEID perchè la femmina scioglie l’ormone diventando ricettiva e il maschio – già stressato dall’isolamento preventivo – risulta del tutto fuori controllo.
Nonostante siano i giorni più critici, per noi sono stati anche i più facili da gestire grazie ad un percorso di guerra ormai collaudato fatto di trasportini, box, porte blindate, giardino e bagagliaio della macchina.
Non che sia stato semplice ma essendo sopravvissuti fino a questo punto si può gioire nella consapevolezza che il più è fatto.
Soprattutto saremo talmente stanchi e mentalmente provati che a tratti non ricorderemo neanche di avere due cani.
Dal 18esimo giorno in poi grazie all’avvento del DIESTRO, la cosa prenderà una piega del tutto diversa mentre la vulva inizia a sgonfiarsi, il progesterone torna nei ranghi, la tempesta ormonale si declassa a venticello e la follia omicida si ridimensiona.
Il calore è finito e da adesso la nostra qualità della vita farà notevolmente meno schifo.
Per i prossimi 6 mesi…
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