Giuro che mai in vita mia mi sarei aspettata di dover a scrivere l’apologia delle costole sporgenti.
Primo, perchè sin dagli albori della mia esistenza extrauterina, non ho mai provato l’ebbrezza di riuscire a contarmele, le costole.
Secondo, perchè nessuno dovrebbe essere messo nella posizione di dare spiegazioni a qualcun altro per com’è fatto.
Terzo, perchè fatta pace coi complessi adolescenziali, le diete e le taglie uniche dei cinesi una -come me- decide che stigrancazzi di Kate Moss, mi basta la salute.
Tutto bene finchè il solito karma bastardo, attraverso una specie di contrappasso dantesco, mette sulla mia strada due cani che vivono il sogno della mia vita: mangiare l’inverosimile senza mettere su un etto.

Ulisse mi è sempre stato descritto da Andrea come un cane iperattivo e vivendoci insieme posso confermarlo.
Col suo perenne girarti intorno a mò di squalo affamato e le sue corsette vane verso la stanza del cibo ogni volta che uno incrocia il suo sguardo, è senza dubbio il cane più ansiogeno che abbia mai incontrato.
Nessuno l’ha mai visto sedersi di sua spontanea volontà e se a questo si aggiungono il metabolismo, la caccia e la vita da “giardino + altro cane a cui rovinare la vita” sempre a disposizione, una silhoutte da top model taglia 38 ci sta anche.
La sua tanto discussa magrezza comunque, non gli ha impedito di diventare quest’anno Campione Italiano di Bellezza e di essere stato nominato il Maschio Roano più bello del mondo al Raduno di San Gimignano 2014.
Che se ve la devo dì, ve la dico.

 

Per Olena il discorso è il medesimo: appena nata era ciccionissima (nelle cucciolate da 2 giocoforza magnano per 6) poi con lo sviluppo è dimagrita, esattamente come garantiva sarebbe successo anche a me mia nonna, mentre mi imbottiva di pane e Nutella.
Adesso ha 5 mesi, pesa 14 kg spalmati su 53 cm di altezza, ed è ufficialmente considerata una cucciola asciutta, purtuttavia perfettamente in salute.
Mangia con appetito la sua porzione e, se non sorvegliata a vista, quella del padre.
E’ vitale, energica, instancabile, in servizio 24 ore al giorno reperibile anche nei festivi, questo per dire che quando su internet vedo foto di cuccioli che dormono, a me viene una crisi isterica.

Ad ogni modo, a parte una sana dose di invidia per quelli a cui tocca sbaciucchiarsi un cucciolo catalettico-omino Michelin, per noi la magrezza di Olena non è mai stata un problema.
La cosa grandiosa è che non lo è nemmeno per il suo allevatore, nè tantomeno per i veterinari – quelli che paghiamo e quelli che per amicizia o compassione, ci consigliano a distanza.

A quanto pare è invece un dramma per il resto del mondo.
Manco ve le spiego le occhiatacce della commessa del negozio di animali, dellagggente per strada, dellagggente nei negozi, dellagggente ovunque, ma sopratutto il dissenso del popolo dei social network -e parlo di Facebook- sempre li a ricordarci che la stupidità è un dono di Dio, ma ciò non significa che dobbiamo abusarne.
Qui sconosciuti da ogni parte del mondo si sentono in dovere di ritagliare 10 minuti delle loro preziosissime vite per mandarmi messaggi privati in cui chiedono con una certa apprensione se i miei cani siano quelli che trovano le persone morte a Quarto Grado, ma più spesso se siano malati, se non è che nienteniente sto risparmiando sul mangime e se non sarebbe il caso di cambiare veterinario.
a) No; b) No; c) No; d) No.

Siccome il più delle volte sono lontana dalla sindrome premestruale, le mie risposte mantengono toni pacati – tranne quella volta che ho risposto di usare Olena per test genetici e la tizia non mi ha più commentato, quindi probabilmente stanno venendo a prendermi.

Se invece la cosa non muore lì, seguono diagnosi e dritte alimentari, spassionate quanto non richieste.
Per carità, questo non significa che io non apprezzi i consigli, al contrario, adoro confrontarmi con gli amici, ascoltare le loro esperienze per allargare i miei orizzonti e rubargli qualche idea specie quanto si tratta di argomenti delicati come l’alimentazione.
Ma certe domandine ben piazzate le trovo presuntuose, proprio come sperare che uno cambi la dieta del proprio cane solo perchè gliel’ha detto uno sconosciuto su Facebook.

Senza contare che nessuno, ma proprio nessuno, si esime dal consigliarci un regime alimentare personalizzato, sicuro, che funziona persulserio che però non tiene minimamente conto dello stile di vita e delle esigenze del cane singolo.
C’è l’allevatore consumato che ci spedisce dal salumiere di fiducia per basare la dieta del cane -e se vogliamo anche

la nostra- sul lardo non lavorato; quello che l’integratore puoi anche non darglielo, ma se poi ti cresce come la Torre di Pisa?; quello del latte in polvere come se piovesse, d’altra parte lo danno anche ai vitelli (?); quello che dagli cosa ti pare chè prima i cani campavano a pane duro e bastonate; quello che il mangime non si cambia MAI sennò le viene la diarrea e muore.

Comunque la mia apologia della costola sporgente si basa su due punti fondamentali: lo stile di vita e l’alimentazione.
Ci sono cani che vivono sul divano, che non vanno a caccia o che ci vanno poco, che escono 2-3 volte al giorno per la pisciatina di routine e che impiegano le restanti 20 ore del giorno a dormire e mangiare.
Tutti i miei cani, vivendo in appartamento, hanno consumato le loro vite nell’indecisione tra un sonno profondo sul lettone dei miei genitori – rigorosamente con la testa sul cuscino – o una pennichella sul divano davanti alla tv – rigorosamente con il mento poggiato sul bracciolo. Compatibilmente con gli impegni lavorativi di mio padre, andavano a caccia 2-3 mattine al mese, e veneravano il frigorifero più del capobranco.
Nessuno di loro si è mai lamentato ma il loro apparato scheletrico è sempre risultato non pervenuto.

Ulisse e Olena non potrebbero condurre una vita più diversa, il metabolismo e il cibo razionato in 3 pasti fanno il resto.


Adesso, io non so come si difendano le magre dalle accuse, da parte mia mi sono sempre aggrappata alla balla delle ossa grosse, ma credo sia cosa buona e giusta iniziare col dire che nei cuccioli – sopratutto se di taglia medio/grande- l’essere magri rappresenta un vantaggio per le articolazioni. Per tutelarla ulteriormente, abbiamo scelto di somministrare ad Olena un condroprotettore a mesi alterni, ma il più lo fa una dieta equilibrata, che noi concepiamo come segue.
Quando si tratta di scegliere il mangime, più che alla marca, ci affidiamo ai valori nutrizionali e origine delle materie prime (proteine, grassi ecc…) e sulla base di questi cambiamo le crocchette senza mai discostarci troppo da quelle che secondo noi sono le percentuali ottimali.
Destreggiarsi tra le varie marche non è facile perchè ogni tabella ha una sua chiave di lettura, alcune considerano il peso del cucciolo, altre quello desiderato da adulto.
Noi le spulciamo tutte e tiriamo le somme.

Il secco la fa da padrone sia nella dieta di Olena che in quella di Ulisse, ma oltre a questo non facciamo mai mancare:
carne (quando possiamo 1 volta al giorno): pollo e manzo lessati con carote oppure cavallo crudo (scottato per la cucciola, anche no per gli adulti);
pasta, scondita perchè stanno i baNbini, ma Rosco e Ulisse si sono sempre scofanati delle sonore amatriciane senza colpo ferire;
riso, avendo cura di risciacquarlo per togliere l’amido;
pesce, elemento fondamentale che per il momento gli forniamo attraverso le crocchette

Per Ulisse variamo nella scelta del secco sfruttando le offerte (siamo poveri!), alternando i sapori, mischiandolo agli altri ingredienti di cui sopra. Di norma durante la stagione di caccia l’apporto calorico deve aumentare, ma le dosi rimangono quelle per non appesantire la digestione.
Comunque sia, per le stesse ragioni per cui mia madre può mangiare teglie intere di lasagne senza assimilare una briciola mentre a me basta un bicchiere di acqua per ingaggiare una singolar tenzone col bottone dei jeans, nonostante Rosco e Ulisse mangiassero le stesse cose nelle stesse dosi, il primo tendeva ad ingrassare mentre il secondo rimaneva snello.

Ma quanto deve mangiare un bracco adulto?
Secondo Ulisse non è mai abbastanza, secondo certi veterinari già 400 grammi al giorno mettono a dura prova il suo apparato digerente.
Infatti, uno dei pericoli da non sottovalutare in razze come il bracco italiano, è la torsione dello stomaco che spiegata in 2 parole da una laureata in lingue e non in veterinaria, consiste in una dilatazione a cui segue una torsione dovuta al peso eccessivo dello stomaco che può coinvolgere altri organi come la milza e che, se non viene presa in tempo, condanna a morte il cane.
Premesso che ognuno è libero di fare ciò che crede meglio per il benessere del proprio animale, dato che il problema è concreto e le conseguenze sono drammatiche, per il minimo di accortezza che richiede sarebbe meglio prevenire piuttosto che curare.

Data la diffusione del triste fenomeno, esistono interventi preventivi di fissaggio dello stomaco per i soggetti adulti, mentre i cuccioli fino al completamento dello sviluppo (circa 2 anni) sono meno a rischio per via dell’elasticità dei tessuti.
Noi per non prendere (e dare) abitudini sbagliate, abbiamo deciso di optare fin da subito per un regime nutriente ma altamente digeribile, avendo cura per esempio, di lasciare le crocchette a mollo in un dito d’acqua per una decina di minuti prima del pasto.
In questo modo le crocchette arriveranno a destinazione già gonfie d’acqua e non richiameranno liquidi durante la digestione, evitando che il cane beva troppo andando a stimolare una dilatazione esagerata dello stomaco e quindi (se la sfiga vi pensa intensamente) la torsione.

 

Questa è la nostra esperienza, questo è ciò che noi facciamo per il benessere dei nostri cani.
Per tante persone che condivideranno, ce ne saranno altrettante a cui verrà la labirintite a forza di scuotere la testa.
Ce ne faremo una ragione!
Scegliere l’alimentazione corretta non è così scontato, le alternative sono fin troppe, i prezzi esorbitanti e l’offerta mostruosa.
Ma anche se molti lo credono, nessuno ha la verità in tasca.
Bisogna leggere, informarsi, raccogliere esperienze, affidarsi a figure esperte e fidate come il veterinario e/o l’allevatore, poi trarre conclusioni con la propria testa.

L’ignoranza e i giudizi affrettati, sono peggio di qualche costola in bella vista.

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