Più di qualunque Tripadvisor, degli articoli o delle sponsorizzate, credo che la miglior recensione che si possa fare ad un posto sia – banalmente – ritornarci.
Anche se solo per un paio di giorni, anche se con zero preavviso, anche se dopo 6 mesi di caldo anomalo durante l’inverno più siccitoso degli ultimi 65milioni di anni, per quelle 48 ore precise è prevista una perturbazione con pioggia scrosciante ed epicentro su Rimini.
Chissenefrega. Metti in stand by la routine, butta in valigia due cose, carica i cani e partiamo.

Come volevasi dimostrare, una volta intravisto il bed & breakfast in fondo alla collina e imboccata via Monte Cieco (dettaglio insorvolabile per chi desidera arrivarci incolume!), che il cielo sopra di noi fosse grigio tendente al nero era a dir poco irrilevante.
Tutta la luce di cui avevamo bisogno l’abbiamo trovata nell’accoglienza di Laura, nella spensieratezza dei bracchi lasciati liberi di rincorrersi per kilometri all’interno della proprietà completamente recintata e poi nella nostra camera vista tramonto e piscina, dotata di una terrazza talmente ampia da poterci esercitare nel riporto e nel fermo al frullo in totale sicurezza.

Al di là della sistemazione open space che manco le Kardashian, della colazione a base di strudel autorigenerante, degli sguardi colmi di disapprovazione da parte di Baldo che chiedeva solo di invecchiare tranquillo, della comprensibilissima asocialità di Bianca e dell’acciaccata frenesia della reGina, che tanto ci seppellirà tutti, il vero lusso di questa breve gita è stato di poterla condividere con altri ospiti.

La loro presenza nella struttura ci ha dato la possibilità non solo di intessere preziosi rapporti umani (e canini), ma anche di saggiare la perfetta gestione dei tempi e degli spazi comuni, che garantisce a bipedi e quadrupedi un soggiorno sereno e – se siete fortunati quanto lo siamo stati noi – anche molto divertente.

Poche ore dopo il nostro arrivo infatti, al b&b sono arrivati un’altra Giulia e un Giuseppe in compagnia della boxerissima Lora.
Nel loro caso, le stanze e i prati del bed & breakfast hanno testimoniato una sorta di inaspettata rinascita, e ci piace pensare che sia stato anche grazie alla sfacciata simpatia dei bracchi italiani e allo spirito caliente dei ragazzi della porta accanto, Poldo e Kiwi, che questa cagnolona più volte messa alla prova dall’umana ignoranza, sia riuscita a sconfiggere qualche demone e a compiere il primo passo verso la vita che ha sempre meritato.

Noi l’abbiamo accompagnata per un pezzettino di strada – e il più delle volte c’era di mezzo una piadina o un ristorante – ma è stato molto bello sentire il sollievo nelle parole di Giuseppe e vedere la sorpresa negli occhi di Giulia davanti alle piccole cose che molti di noi, guardando il proprio cane, danno per scontate.

Se usato responsabilmente, “i Bracchi b&b” ti avvolge in un’atmosfera in cui uomini e cani possono davvero rigenerarsi, dimostrare la propria resilienza e rivelare tratti di sè che mai avremmo immaginato.
Il posto è una figata, ma l’esperienza che regala ai nostri animali è la cosa di cui Laura e la sua famiglia, secondo me, dovrebbero andare più orgogliosi in assoluto.

Se invece il vostro cane sta da dyo e quelli con le paturnie siete voi, a completamento del primo giro vi suggerisco qualche altra tappa da includere nella vacanza sulle colline riminesi di cui avete un disperato bisogno!

LIDI FERRARESI

Spalmati lungo l’alto litorale emiliano, i Lidi Ferraresi rientrano nel Parco regionale del Delta del Po e sono quindi patrimonio UNESCO. In totale sono 7 e ce n’è per tutti i gusti.
Il più autentico e immerso nella natura è il Lido di Volano, a scendere troviamo il più celebre Lido delle Nazioni, poi di Pomposa (l’ex terreno di caccia), degli Scacchi (il più family-friendly), Porto Garibaldi (il più antico), Lido degli Estensi (il più divertente) e quello di Spina (il più residenziale).
In alta stagione diventano località balneri affollatissime ma in primavera sono ancora sufficientemente spopolate da rappresentare lo scenario ideale per una passeggiata lungomare in compagnia dei nostri cani o, qualora si arrivi dal ricco nord-est, per un pit stop prima di riprendere il viaggio.

COMACCHIO

Finchè bazzicate tra i Lidi, dovete fare rotta su Comacchio.
Ci ero stata da bambina e, a parte i Trepponti, ricordavo solo qualche piccolo negozietto di alimentari in cui i turisti si accalcavano per comprare delizie locali (parliamone) a base di anguille e capitoni.
Oggi il centro storico è invece ricco di locali e ristoranti con dehors sui rami del fiume che scorrono all’interno della cittadina e lungo i quali è bellissimo camminare, facendosi largo tra le anatre che pattugliano i marciapiedi insieme ai piccioni, attraversando a caso i caratteristici ponticelli che rendono Comacchio un posto unico, romantico e imperdibile.

CESENA

L’abbiamo girata sotto il diluvio universale ma neanche il freddo umido è riuscito a scalfire le good vibes di questa splendida cittadina. A Cesena puoi sentire forte e chiaro il battito del cuore della tradizione romagnola, ma anche lo spirito moderno che accoglie il nuovo che avanza e lo fa suo.
Ne sono un’ottima dimostrazione le tante vie piastrellate con motivi e fantasie diverse, ma anche i palazzi colorati e gli elegantissimi portici che si articolano per tutto il centro storico, sovrastato con grande contrasto dalla magnifica e antichissima Rocca Malatestiana che, da sola, merita la visita.

il MONTEFELTRO

Eravamo diretti ad Urbino ma dovevamo prima fermarci in farmacia.
Non si sa come siamo finiti dentro ad una famosissima armeria di San Marino, ne siamo usciti in stato confusionale e ci siamo persi.
Invece di imboccare una rapidissima autostrada, ci siamo ritrovati nel bel mezzo del Montefeltro – storica regione che abbraccia territori dell’Emilia Romagna, delle Marche e di San Marino – che offre panorami mozzafiato ed è costellata di tanti piccoli borghi da visitare o anche semplicemente attraversare in macchina. Per me e Andrea sono state le 2 ore di curve più belle della nostra vita.
Per le bracche nel bagagliaio non saprei.

URBINO

A poco più di un’ora di macchina dal b&b, attraversato il Montefeltro, c’è uno spettacolo senza tempo: Urbino.
Patrimonio UNESCO, (altra) culla del Rinascimento, città di Raffaello, trionfo medievale e capitale artistica ma anche importantissimo polo universitario e centro culturale internazionale, questa città è così particolare che non sembra neanche vera.
Il centro si snoda in un continuo saliscendi di vicoli che si aprono su grandi piazze, dominate da palazzi e chiese antiche come il mondo, e animate dai branchi di studenti che si spostano da un capo all’altro della città collocandola nella realtà e ai giorni nostri.
Dal Palazzo Ducale al Duomo, dalla Fortezza di Albornoz alla crescia con prosciutto di Carpegna e Casciotta DOP, le cose da non perdere sono talmente tante che un giorno potrebbe non bastare. Ma è soltanto un’ottima scusa per tornare.

URBANIA

Vicinissima ad Urbino e con un centro grazioso, Urbania val bene un gelato, se si capita in zona.
Tra le sue quattro strade è impossibile perdersi, ma se vi presentate con un bracco italiano al guinzaglio sarete certamente scortati dagli abitanti che non solo riconosceranno subito la razza, ma vi offriranno cifre da un urlo per avere un cucciolo da impiegare nella ricerca del tartufo, che nel Montefeltro vale più dell’oro.
In foto il ponte dal quale pensava di gettarsi Andrea dopo aver spiegato all’ennesimo passante che il Bracco Italiano è un cane da ferma.

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