Esattamente un anno fa, regalavo al mondo un articolo sui risvolti imprevisti che può avere l’intraprendere un percorso di educazione cinofila livello terra terra.
Dal lavoro con Olena ho imparato che con un clicker, un pò di pazienza (e uno stonfo di biscotti), si può insegnare al proprio cane praticamente qualsiasi cosa e che quando alla fine il comando è eseguito bene, la soddisfazione è impagabile.
Il successo ti gasa un casino, portandoti a pensare di poter indurre il proprio quadrupede a cimentarsi in tutte le discipline possibili.
Il bello sta nel fatto che è proprio così.
Giunte alla fine del nostro periodo di esorcismo assistito, ormai educate e prontissime (…) al debutto sul ring della Mondiale infatti, avrei potuto immolare la mia vita e quella di Olena nel nome di una nobile causa atletica qualsiasi: l’agility, il canicross, lo sled-dog, il disc dog, lo sheep-dog, la dog dance, la difesa, i tartufi.
La realtà è che io sono davvero troppo pigra e Olena troppo magra per lanciarci in attività ulteriormente brucia-grassi, ma il punto è che avremmo potuto farlo e francamente siamo ancora in tempo.
Perchè, per come la vedo, canalizzare le energie del proprio cane in qualsiasi cosa lo mantenga attivo e recettivo, è cosa buona e giusta.
Dico questo perchè Che si possa vedere un cane da caccia che rotola a comando???!!! Lo ridicolizzi! è il commento dell’ avventore medio – indietro come la coda del maiale – che si scandalizza al solo pensiero di un cane da caccia che non viva relegato in un box (pardon, kennel), si nutra di pane raffermo e sia effettivamente in grado di esaudire una richiesta del padrone, che non sia il porgere le terga per essere preso a calci. Buongiorno e benvenuti nel 2016.
Che piaccia o meno, almeno per noi i cani sono un’altra cosa. Decisamente un’altra cosa.
Prima di tutto, coi nostri cani da caccia noi ci viviamo, condividendo con loro la stragrande maggioranza del nostro tempo, delle nostre inesistenti vacanze e dei nostri (quasi) inesistenti stipendi.
Sono cani da divano e da lettone quando capita, pulitissimi in casa, scalmanati in giardino ma rispettosi dei limiti da sempre.
Equilibrati nei rapporti con cani e persone estranee, da guardia se è necessario.
Da happy hour in Versilia, da passeggiate in Corso Italia, da gite in bici per le campagne reggiane, da giornate sul lungomare, da cappottino e da cappello da Babbo Natale se mi pare, e da caccia spassionata, senza risparmiarsi, in pianura come in montagna.
Come loro ce ne sono tantissimi: soggetti più o meno addestrati, che però fuori dal terreno di caccia, sono semplicemente cani, come tutti gli altri.
Amarsi reciprocamente però significa rispettarsi, comprendere ed assecondare la natura della creatura che abbiamo a fianco.
Per questo in autunno relego in un cassetto tutte le mie anZie da proprietaria anZiosamente anZiosa e mi do pace del fatto che Olena vada per calanchi con Andrea, perchè non c’è niente che la renda più felice.
Non sono le luuuunghe camminate, il divano accanto-sopra a noi a farle scintillare gli occhi.
E’ il fagiano che canta in mezzo all’erba alta, è la lepre che ci taglia la strada, è l’emanazione sopra il campo di grano, è la caccia.
Olena è a tutti gli effetti, in ogni molecola del suo essere, un cane da caccia ma prima di tutto è un cane da lavoro.
E un cane da lavoro, per garantirgli un’esistenza serena o almeno per evitare che demolisca l’appartamento, secondo me, bisogna farlo lavorare, dargli uno scopo.
Sia questa l’attività venatoria, l’agility o entrambe, non sta a me stabilirlo.
Sulla base del mio personalissimo modo di vedere ed amare i miei personalissimi cani, ritengo che le cose non siano incompatibili, anzi.
Perchè non dovremmo sentirci liberi di considerare il nostro quadrupede, non solo come ausiliare, ma anche come amico e compagno di vita? Perchè dovremmo vergognarci di istruirlo, mettendogli in moto il cervello, migliorando la sua capacità interpretativa delle situazioni di tutti i giorni o solamente fargli condurre una vita meno noiosa? Perchè dovremmo essere additati per la voglia di passare del tempo con lui, collaborando per ottenere un risultato o anche solamente divertirci insieme?
Da quando è un difetto essere multi-tasking?
Sto considerando e raccogliendo informazioni su varie discipline a cui dedicarmi insieme alla mia bracchetta, senza interferire con la sacrosanta stagione di caccia.
Penso a qualcosa di atletico, per il bene del mio colesterolo ma soprattutto perchè Olena è il bracco più veloce del globo terracqueo e se c’è da fare il mazzo a qualche levriero, lei arriva in derapata.
Allo stesso tempo mi piacerebbe fosse un’attività utile al prossimo.
Intanto a completamento dell’articolo di un anno fa, mi sembra doveroso aggiornare il nostro repertorio.
Pochissimi giorni dopo aver pubblicato Questo Cane non è un circo, contro ogni catastrofica previsione, siamo riuscite a mostrare la pancia e adesso il Rotola ci viene facile come spolverare la ciotola.
Cavalcando il suo vizio primordiale di chiamarti/levare un occhio a Ulisse con la zampina, le ho accidentalmente insegnato il saluto fascista.
Giuro che l’idea era quella di imparare a darmi il cinque!
Infine il nostro fiore all’occhiello, il Bang, che Olena esegue con una drammaticità che neanche Tarantino.
Insegnarlo non è poi così complicato ma per eseguirlo con la giusta dose di pathos, bisogna essere una vera regina del dramma!