Il linguaggio segreto dei cani – Graeme Sims

Per togliermi dalla testa l’immagine di Ulisse e Olena che complottano contro di me, avevo bisogno di un libro lieve che affrontasse la relazione cane-uomo da un punto di vista che fosse il più possibile vicino al mio.
Così mi sono fatta convincere dalla copertina oltre che dalle parole dell’amico che me l’ha consigliato e ho dato una chance a questo testo che ti cammina dentro anche dopo molti giorni dalla fine della lettura.
Presentarlo non è semplice, vi basti sapere che è un viaggio nella comunicazione, negli episodi di lost in traslations che viviamo quotidianamente coi nostri cani i quali spesso danno origine a malintesi e infelicità a doppio senso.
L’autore Graeme Sims, ex pubblicitario e ministro di culto, si occupa principalmente di border collie che prepara per gli spettacoli di sheep dog ma che considera prima di tutto insostitubili compagni di vita, creature sue pari.
Sensibilità, intelligenza, esigenze diverse non fanno di loro essere inferiori da dominare e tormentare con la storia del qui comando io, al contrario caricano l’uomo che sceglie di vivere con essi della responsabilità di renderli felici.
E questo è un modo meraviglioso di vedere le cose oltre che – per me- l’unico possibile di impostare un rapporto sano con gli animali.
Notoriamente il border collie è una delle razze più intelligenti, intuitive e frutto di secoli di selezione per predisporla a lavorare con l’uomo, per questo su certi aspetti Sims la fa anche troppo facile quando si tratta di educazione ma nel suo vademecum dell’addestratore in cui descrive le tempistiche e il suo metodo dolce si trovano dritte interessanti. E’ probabile che vi ritroverete in una delle 4 categorie in cui divide i proprietari di cani incompresi con cui si è trovato ad avere a che fare o riconoscerete il vostro amico a quattro zampe nei ritratti che fa dei soggetti più ribelli che ha addestrato.
Sims è sopratutto un osservatore attentissimo delle dinamiche del suo branco da cui tra l’altro trae il capitoletto sulla figura del capobranco, agli antipodi rispetto a quella del suo omologo messicano e per me molto più convincente.
La spiritualità che fa capolino tra le righe di tutto il testo, esce prepotentemente nei capitoli conclusivi: vi sfido a chiudere il libro senza prima esservi sciolti in una valle di lacrime.
L’intelligenza dei cani – Stanley Coren

Da insopportabile perfettina quale sono, ho pensato che prima di iniziare a lavorare con Olena avrei almeno potuto degnarmi di capire cosa succede nella sua testolina.
A dire la verità cercavo una falla, un punto debole su cui fare leva per insegnarle certe cose in maniera più veloce ma sopratutto senza danneggiarla nel profondo.
In questo libro ho trovato tutto quello che cercavo e anche di più.
Anche in questo caso non si tratta di un manuale di addestramento, piuttosto di una sana botta di psicologia canina scritta da uno abituato a destrutturare la mente umana.
Coren, partendo dal presupposto che non tutte le razze e non tutti i soggetti sono stati creati uguali per intelligenza e capacità, analizza le predisposizioni di ogni gruppo e ne destruttura le doti mentali in più tipologie a dimostrare che il cane non solo non è scemo, ma gode di almeno 3 tipi di intelligenza che applica in situazioni e contesti differenti.
Sulla base di queste l’autore stila classifiche per suggerirci quali cani se la cavano meglio nel fare la guardia e quali reggerebbero il moccolo al ladro, quali sono i più predisposti all’apprendimento e quali al posto del cervello hanno un pioppeto.
Ovviamente certe liste sono da prendere per quello che sono: studi, statistiche, grandi numeri.
Non c’è da prendersela se il vostro stupidissimo levriero afgano chiude la classifica delle razze più dotate, ve ne sarete certamente resi conto da soli, a meno che non siate stupidi anche voi!
Se però siete incerti e volete mettere alla prova il vostro cane, trovate 2 test che permettono di misurare rispettivamente il quoziente intelligenza dell’adulto e la personalità ubbiditiva del cucciolo.
Nel caso in cui vi sia scesa la catena e siate rimasti alla concezione cartesiana per cui se un’ostrica non può pensare, allora essendo entrambi animali, non può farlo neanche un cane, concedetevi almeno la lettura della prima parte del libro in cui Coren fa un bellissimo excursus sulle discusse origini del cane descrivendo il suo ruolo nelle religioni e nella filosofia attraverso miti, leggende e storia vera.
Personalmente l’ho trovato interessante, certo il dilungarsi sui processi intellettivi a ‘na certa lo rende un po’ ripetitivo ma i concetti sono chiari e alla portata di tutti.
Consigliatissimo ai neofiti e a quelli tuttora convinti che Lassie fosse una femmina.
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