C’è vita là fuori e dopo anni di pioggia servita in umido padano, i cuccioli sono finalmente potuti uscire dalla stanza per approdare nel recintino antipanico (il mio panico) schiaffato in giardino, e direi che ne sono rimasti abbastanza soddisfatti.
https://www.youtube.com/watch?v=-660Rx2KnCM
Da qui si può fraternizzare con i richiami degli animali, soprattutto i fagiani, si vedono gli uccelli che volano, si sentono le macchine che passano, gli altri cani che abbaiano, i vicini che sbraitano e si conoscono le tante persone che ci vengono a trovare. A turno li facciamo uscire per permettergli di esplorare il resto della zona, ovviamente guardati a vista da noi ma soprattutto da Olena, che quando si allontanano troppo corre a recuperarli!
La maggior parte del tempo comunque la passano ancora picchiandosi, cercando le coccole e schiacciando sonnellini rigeneranti.
Come se gli si potesse insegnare a giocare a carte.
https://www.youtube.com/watch?v=HG_O4lXXVhQ&t=2s

Di novità rilevanti non ce ne sono granchè, i cuccioli sono ormai autonomi in tutto, mangiano quando capita dalla mamma e 3 volte al giorno da noi che somministriamo crocchette come se non ci fosse una domani, mischiate con ingredienti vari per cambiare un pò il sapore.
Portano sul corpo i segni delle botte da orbi che si danno in continuazione, ma almeno il pelo sta infoltendosi e acquistando corpo e colore che è praticamente identico sui mantelli di ognuno di loro. L’omogeneità nei colori è una delle più grandi soddisfazioni ottenute da questa cucciolata: il marrone è marrone, l’arancio è arancio, non ci sono mezzi toni, colori dubbi, pezzature strane, sia mai le focature.
E omogeneità c’è stata anche nelle linee e nelle proporzioni che sono ancora in pieno di sviluppo ma già chiaramente ci permettono di affermare un’equivalenza morfologica tra un cucciolo e l’altro. Il sangue non è acqua e ciascun cucciolo coi propri pregi e i propri difetti esibisce e porta con sè un patrimonio genetico di indubbio valore.
C’è moltissimo di Ulisse e Rosco in tutti loro.
Questo era l’obbiettivo e per adesso sull’aspetto morfologico-caratteriale, possiamo dire che è stato assolutamente centrato.


Siamo ormai giunti al 41° giorno di vita e tra neanche tre settimane sarà già ora di separarsi. Tutti tranne Smaug e Baskerville – che io avrei scommesso sarebbero stati i primi ad accasarsi, cioè ma li avete visti? – hanno trovato delle belle famiglie che sono certa avranno buona cura di loro.
Questo in risposta alla domanda del momento: ma tu sei pronta?
Si e no.


Si perchè gestire una cucciolata, almeno nelle modalità circensi nelle quali ci siamo trovati a realizzarla noi, è molto molto dispendioso, molto molto stressante, molto molto faticoso, dato che all’improvviso gira tutto intorno a 10 creaturine (11 con la mamma) completamente dipendenti da te. Non so se anche le persone normali se la prendano per certe cose come faccio io, ma per la sottoscritta le preoccupazioni sono sempre tantissime. Quando erano topini perchè erano uberdelicati allora disinfetta, allora pulisci, allora compra roba totalmente inutile che però metti che ti serve e non ce l’hai e muoiono di stenti? allora sopravviveranno? Olena ce la farà da sola? starà bene? e Ulisse? perchè anche se non compare mai, in tutto questo delirio c’è anche lui, con le esigenze di sempre.

Non fai in tempo ad abituarti ad una routine che questi sono già cresciuti, aprono gli occhi, iniziano a camminare e spuntano i dentini. In un batter d’occhio sedersi con loro non significa più carezze e bacini, significa essere massacrati, allora falli uscire però così te li ritrovi dappertutto, stai attenta a non schiacciare loro e deiezioni varie, socializzali senza traumatizzarli, c’è qualcuno che ha la diarrea, occhio a quella che è anche già pagata, prepara da mangiare per i cuccioli, per Olena per Ulisse e per noi stando attenti a non confondersi, dove ti giri ti giri c’è bisogno di pulire, contenitori Tupperware ovunque, vestiti da lavare, gente che arriva a entrata libera siccome siamo allo zoo, i casi umani.
Per carità, ne vale la pena ogni minuto, lo rifarei altre mille volte ma ciò non toglie che sia davvero un grosso impegno e in certi momenti vorrei che me ne importasse di meno.

Eppure anche no, non sono pronta perchè li ho visti venire al mondo, li ho aiutati a crescere, li conosco come non ho mai conosciuto nient’altro prima e so cosa rappresento io, in quanto punto di riferimento, per loro. So che quando mi guardano o sentono la mia voce, danno per scontata che ci sarà per sempre e invece è solo una cosa temporanea che tra meno di 20 giorni diventerà solo un ricordo lontano.
Sapevamo dall’inizio di non poterne tenere neanche uno, ma anche se potessimo non farebbe differenza.
A quale di loro sarei pronta a rinunciare?
A SMAUG dopo averlo raccolto dal pavimento, avergli salvato la vita e averlo visto diventare forse il più bello della cucciolata?

A DRACARYS, che è come riavere Rosco, con la stessa vivacità mista a dolcezza che 16 anni dopo ci ha conquistati come la prima volta?

A BASKERVILLE che è stato da subito il mio preferito e che crescendo diventerà la fotocopia del padre?

A RANIERO che è il leader indiscusso, ha gli stessi atteggiamenti di sua madre a quell’età e diventerà certamente un grande esponente di razza?

 A ISADORA che se non avesse un cuoricino impavido che le batte dentro, diresti che è un peluche?

A RAVEN che più di tutti ricorda Ulisse, ben costruita e con un mantello meraviglioso dal colore caldo al disegno unico, ed è l’unica ad avere la stessa ritrosa di Olena sulla testa?

A CORDELIA che è un’Olena 2.0, se possibile ancor più furba e tremenda?

A TALULA che è anche lei un’Olena 2.0 versione bianco arancio, frizzante e curiosissima?

A SAMBUCA che è unica, distinta, elegante e con un cervellino da hacker?

A BRADAMANTE che se tutto va bene, crescerà bella e brava?

Tenerli tutti è impossibile, sceglierne uno solo che sia il più bello, il più simpatico, il più promettente e quello a cui sei più affezionata, altrettanto.
L’unica cosa che si può fare in certi casi è prendersene cura a lungo termine, cercando per ognuno una sistemazione adeguata nella quale possano trovare affetto, attenzioni e uno stile di vita all’altezza delle nostre aspettative.
Finora pensiamo di essere stati molto fortunati, solo il tempo ci dirà se abbiamo scelto bene almeno per 8 di loro.
Solo così sapremo di aver fatto un buon lavoro, solo così l’amore dato e ricevuto potrà annullare la tristezza del saperli lontani e dare a tutto un senso.

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